La biospeleologia e la fauna cavernicola

Lascia un commento

19 febbraio 2018 di Paola Malcotti

«La biospeleologia e la fauna cavernicola» è la conferenza tenuta dagli entomologi Uberto Ferrarese e Arrigo Martinelli martedì 20 febbraio alla biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco (a Palazzo dei Panni in via Segantini 9), nell’ambito di «Cavo, Cavi, Cave… Caves», progetto trasversale e multidisciplinare che descrive grotte, ripari, cavità, crateri dal punto di vista naturalistico, storico-archeologico, artistico, utilizzando varie forme di divulgazione. Inizio alle ore 20.30, ingresso libero.

La prima parte della conferenza, esposta dal biologo Uberto Ferrarese, si concentrerà su una raccolte di larve di chironomidi nel sistema carsico de Piani Eterni (Dolomiti Bellunesi), anche a notevoli profondità (300, 400 metri), e nell’esautore carsico. Sarà presentata una raccolta, descritta da parte di una equipe internazionale, della prima specie troglobia e partenogenrtica di chironomide, a 950 metri di profondità di una grotta in Croazia. Saranno illustrati i ritrovamenti, risalenti a trent’anni fa, di una specie partenogenetica di chironomidi in un acquedotto della provincia di Padova e sarà descritto, nello specifico, il ritrovamento, alla profondità di 550 metri in un ramo dei Piani Eterni, di numerosi esemplari di ditteri tricoceridi e di un dittero brachicero (mosca). La presentazione sarà accompagnata da interessanti considerazioni sulle caratteristiche dei ditteri troglobi.

Uberto Ferrarese, laureato con tesi in idrobiologia, si è occupato per anni della messa a punto dei metodi di giudizio di qualità dell’acqua di fiumi e laghi e altri corpi idrici, basati sulle comunità di invertebrati presenti. In particolare si è occupato dei ditteri chironomidi, pubblicando tra l’altro per il Cnr due guide per il riconoscimento delle specie delle acque interne italiane e per il Ministero dell’ambiente la checklist delle specie italiane. Si è rivolto successivamente anche allo studio dei ditteri culicidi (zanzare) in ambienti naturali e urbani. Ha preso parte a ricerche su ambienti particolari come sorgenti e grotte. Da trent’anni si occupa di entomologia industriale, in industrie del packaging alimentare e farmaceutici e nelle fabbriche di prodotti intermedi di carattere igienico sanitario (e.g. pannolini) e di entomologia urbana (zanzare).

Arrigo Martinelli è conservatore onorario per l’entomologia del museo civico di Rovereto dal 2000. Si interessa di entomologia fin dagli anni del liceo, una passione che lo segue da sempre. Lo interessano soprattutto alcune famiglie di coleotteri xilofagi (cerambicidi e buprestidi) e i carabidi. Da vent’anni, dopo avere frequentato un corso di speleologia al gruppo grotte di Rovereto, si dedica alla biospeleologia e in particolare alla fauna coleotterologica endogea italiana, scoprendo diverse specie nuove.

«Cavo, Cavi, Cave… Caves»

Il progetto «Cavo, Cavi, Cave… Caves. Spazi oscuri, da riempire di sapere» nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Museo Civico di Rovereto e la Sat, due tra le più antiche e attive istituzioni culturali della Provincia autonoma di Trento, con la partecipazione delle biblioteche di Arco, Cles, Primiero, Pergine e Giudicarie esteriori, in ambiti territoriali differenti, e di una scuola roveretana per il progetto grafico. Dal 17 febbraio al 14 aprile il progetto fa tappa ad Arco. Attraverso una serie di conferenze, incontri didattici, visite sul territorio, seguendo una mostra itinerante (a Palazzo dei Panni) e con l’aiuto delle nuove tecnologie, si percorrono vari punti di osservazione, dal macroscopico al microscopico, dall’artificiale al naturale, dal sotterraneo all’extraterrestre, per far luce su un mondo nascosto e affascinante.

La mostra

Chi, almeno da bambino, non è stato intimorito ma allo stesso tempo incuriosito dagli spazi bui e tenebrosi? Irraggiungibili buchi neri, inghiottitoi, trappole, pozzi, grotte come ambienti protetti per l’evoluzione di organismi bizzarri, e ripari sotto roccia che hanno offerto rifugio all’uomo e agli animali in ogni tempo. Fessure, voragini, abissi, buchi, grotte, caverne, anfratti, depressioni, fori, incavi, lacune, crateri, pori, orifizi, gole, intercapedini, fenditure, inghiottitoi, ripari, nicchie, forre, crateri… grandi o piccoli che siano. Un tesoro di conoscenza tutto da scoprire. Cavo, cava…Caves si propone di alimentare e soddisfare la curiosità verso l’ignoto e il diverso mettendo in luce l’importanza di questi ambienti, descritti con il rigore della scienza e la documentazione delle fonti storiche, archeologiche e naturalistiche, senza trascurare arte, letteratura, mito e leggenda. La mostra è itinerante ed è ospitata nelle sedi delle biblioteche partner del progetto. Ad Arco la mostra è allestita a Palazzo dei Panni dal 17 febbraio al 16 marzo e aperta al pubblico dal lunedì al giovedì dalle ore 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30, il venerdì dalle ore 9 alle 18.30, il sabato dalle ore 9 alle 12.

Informazioni: telefono 0464 516115 – email arco@biblio.infotn.it

c.s. a cura dell’Ufficio stampa dei Comuni di Arco e Riva

 

Lascia un commento

Archivi

Scelti per voi